Colnago medievale è degnamente rappresentata da queste due possenti torri ancora in ottimo stato, ora adattate ad abitazioni ed uffici. Al loro cospetto non si può non rimanere affascinati dall’elaborata rifinitura esterna e dalla storia che traspare dai materiali che servirono alla loro costruzione: mattoni, ceppo e sassi dell’Adda.
Possiamo immaginare l’antico borgo cinto da alte mura, disseminate di torri a guardia del castello, la cui probabile struttura è ancora visibile nell’omonima via. L’intero complesso esisteva ancora nel XVI secolo, quando, venendo a mancare i presupposti per l’uso proprio cui erano destinati e deteriorati dall’abbandono, questi manufatti vennero abbattuti e i materiali riutilizzati per l’edificazione di abitazioni e ville di delizia.
La più antica delle due torri ancora rimaste è quella di via Carotte, risalente al XIII secolo. La base è interamente costruita in ceppo, tipica pietra della forra di Paderno, sassi dell’Adda e mattoni. La sua salvezza la deve probabilmente ai frati Umiliati che vi abitarono fino alla soppressione del loro Ordine, avvenuta il 7 febbraio 1571. Oggi è una residenza privata.
L’altra è situata in via Castello. La linea che collega idealmente le due torri passa lungo una via dal toponimo incerto, “Moia”, forse una storpiatura della parola latina moenia, “mura”: la via potrebbe quindi ricalcare il tracciato delle mura abbattute. Non meno interessante è la storia della “via Carotte” (case rotte) che ci riporta in pieno Medioevo, al tempo delle Signorie, quando nell’anno 1277 la lotta, combattuta anche sulle nostre sponde, tra le potenti famiglie lombarde per estendere il loro potere sul territorio vide vincitori i Visconti sui Torriani, le cui case furono abbattute e senza possibilità di ricostruirle a futuro monito degli sconfitti.
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[…] territorio di Colnago rimangono intatte due torri quadrangolari, unici resti di un ben più vasto sistema di fortificazioni lungo il confine naturale dell’Adda, […]