La pandemia del Covid, come sappiamo, ha rappresentato nella sua crudeltà un periodo molto difficile sia a livello mondiale, sia nazionale, sia nella nostra Regione così duramente martoriata sin dai primi momenti.

Anche la nostra Città è stata investita da un elevato numero di morti nelle diverse ondate, concittadini di cui l’esempio è e deve rimanere impresso non solo nei loro famigliari, cui è stata ingiustamente sottratta la persona a loro cara e a cui rinnoviamo il nostro affetto e vicinanza, ma anche all’intera comunità.

L’idea iniziale

L’idea di onorare con un monumento i nostri morti di Covid risale a più di due anni fa, quando la pandemia stava iniziando a ridurre i suoi effetti ed era stata decretata la fine dello stato di emergenza.

Come Pro Loco ci siamo chiesti cosa fosse possibile fare concretamente per mantenere e tramandare alle future generazioni il ricordo di questo sacrificio affinché non se ne perda la memoria. Ci siamo appunto soffermati su queste parole: preservare e trasmettere, termini che molto si sposano con gli obiettivi di Pro Loco, legati a far conoscere la cultura del nostro territorio, sia come specificità locali sia come parte del contesto globale. Abbiamo quindi pensato di realizzare questa Area della Memoria, le cui caratteristiche si intrecciano molto con i temi che la nostra Associazione promuove. L’opera è stata realizzata in fasi successive nel corso del 2023 e finalizzata in questo periodo.

La zona

Fin da subito si era individuata questa zona. Basandoci su quanto ci è stato tramandato, e che illustriamo nelle nostre divulgazioni, sappiamo che in questa parte del territorio avvenne molti secoli fa un’importante battaglia fra eserciti Longobardi nemici, che venne raccontata di generazione in generazione non solo per la grande ripercussione che ebbe sulla storia italiana ma anche per l’elevato numero di morti qui sepolti.

Immediato il paragone con la dimensione della battaglia che è stata combattuta con il Covid.

La quercia

Volgendo ancora lo sguardo al passato e facendo ulteriori paragoni con le nostre attività di divulgazione, sappiamo che questa parte di Italia venne colpita dalla peste del 1629 e che al termine vennero erette in numerosi paesi (come ancora oggi visibile a Colnago) delle colonne di granito per onorare quelle morti.

Quale simbolo principale e duraturo adottare oggi per onorare le morti di Covid ? La scelta è caduta sulla quercia, messa a dimora circa un anno fa.

La quercia ha una rilevante valenza simbolica e religiosa: questo albero è infatti universalmente l’emblema della forza fin dall’epoca degli antichi Romani, a cui sono associati comunemente altri sostantivi quali: maestosità, solennità, solidità, calma, tenacia, radicamento, lunga vita, prosperità. Il simbolo del suo ramo compare anche nell’emblema della Repubblica italiana e della nostra Città.

In questo periodo primaverile, possiamo inoltre notare come sui rami inizino a crescere le foglie, ulteriore simbolo di rinascita e speranza.

La targa

La sacralità del luogo è ulteriormente integrata dalla lapide in bronzo che affianca la quercia: simbolo di tributo duraturo ai defunti, rappresenta il promemoria tangibile che ci unisce ai concittadini che ci hanno lasciato. Recita la targa: “In Onore dei Concittadini vittime della pandemia di Covid-19 questa Quercia ne sia perenne memoria”. Ci auguriamo che questa frase ci accompagni in futuro e divenga parte della nostra comunità.

Globalità e località

La struttura su cui poggia la targa, tenuta in posizione sopraelevata e inclinata rispetto al terreno per una maggiore visibilità, è stata ideata a sua volta per avere un significato simbolico molto rilevante e rappresentare la globalità e la località sia della pandemia sia più in generale della nostra storia.

Realizzata in metallo corten, materiale spesso usato nell’architettura moderna, la sua forma circolare rappresenta il nostro pianeta, che traduce le dimensioni globali della pandemia.

All’interno, poggiati su una base di lapilli e sassolini, sono contenute delle piccole rocce bianche: i ceppi dell’Adda che sono caratteristici del nostro territorio, materiale duraturo noto e utilizzato fin da epoca remota e usato ora come sostegno simbolico sia nel ricordo delle vittime sia nei nostri confronti per aiutarci a non dimenticare.

La panchina

A completamento dell’Area, è stata realizzata in metallo corten una panchina con seduta costituita da lastre di marmo bianco. L’obiettivo è quello di far diventare quest’Area un luogo in cui poter sostare, abbandonare per qualche istante gli impegni e la frenesia consueti del nostro tempo, riflettere sull’importanza della vita, e ricordare le nostre vittime, contemplando la quercia e la targa.

Invitiamo per queste ragioni tutti i concittadini a rispettare e a far rispettare questo luogo, mantenendolo pulito e ordinato e a contribuire a loro volta a far conoscerne il significato simbolico.

Ringraziamenti

I nostri ringraziamenti sono rivolti a:

  • a tutta la popolazione intervenuta all’evento;
  • alle Autorità e al Parroco Don Emidio;
  • a tutte le Associazioni presenti e in particolare agli alpini (Brivio Roberto con esperienza di cerimoniere), all’ANC che ha gestito la viabilità;
  • ai rappresentanti delle tre liste che concorreranno alle elezioni Comunali di Giugno.

Per quanto riguarda il monumento:

  • all’architetto Gilardi che ci ha seguito in tutta la prima fase del progetto, con la sua collaborazione da volontario
  • a Vittoriano Stucchi della ditta Nuova Cornatese che ha realizzato tutte le opere in loco abbonando alla Pro Loco buona parte dei costi
  • alla Floricultura Briantea di Bellusco che ha fornito piante e fiori per questo evento

Un particolare grazie a tutti i volontari di Pro Loco, a chi due anni fa hanno avuto questa idea, a chi l’ha seguita e sviluppata, a chi in corsa è riuscito a dare lo spunto finale e anche al gruppo che ieri ha pulito tutte le vie Crocette e Oriana Fallaci, e ha sistemato l’area del monumento così come la potete osservare.